Pochi luoghi sono suggestivi e contrastanti come i vulcani.
Scenari di incontrastata amenità, lussureggiante verde, apparente pace, poggiati su di una letale e devastante forza della natura; geometrici solchi ed armoniose creste, plasmate da una inimmaginabile forza distruttiva.
Quella forza distrutiva, tuttavia, lascia dietro di sé paradossalmente una scia di fecondità, spiana la strada ad un nuovo ciclo di vita ancor più prospero. Vivere però in quella caducità non è da tutti e non è per tutti, soprattutto quando quel vulcano è il Vesuvio: come ci insegna Leopardi, è per chi ha il coraggio di vivere ed affrontare le sfide, proprio come la ginestra del suo celebre libro, che ha il coraggio di crescere con resilienza ed accettazione della propria condizione.
Coraggio e resilienza di certo non mancano all’azienda Cantine Olivella, una delle realtà ormai divenute più importanti a crescere e produrre i propri vini tra i solchi del Monte Somma, il versante più antico del Vesuvio.
12 ettari di vigneto nella nera e feconda terra vesuviana, divisi tra i comuni di Sant’Anastasia, Pollena Trocchia e Somma Vesuviana, ed un grande legame con il territorio e la sua storia. Il nome stesso “Olivella” deriva da un’antica sorgente presente sul Vesuvio che riforniva direttamente il Palazzo Reale dei Borbone a Portici; nei pressi di tale sorgente fu ritrovato un frammento di un’orcia vinaria risalente all’antica Pompei, segno della vocazione della zona alla produzione vitivinicola già da millenni. Su tale frammento era addirittura presente un primo “logo” ante litteram del produttore, ripreso ed oggi simbolo della Cantina, una sorta di cuoricino, oggi stilizza a forma di calice.
Le Varietà
Cantine Olivella è con tempo diventata un punto di riferimento per la vinificazione di uve autoctone del Vesuvio. Sono tra i pochi infatti a vinificare in purezza uve come il Caprettone e la Catalanesca ed hanno fortemente puntato sul Piedirosso, o come lo chiamano i locali “Per’e Palumm”.
A queste si aggiungono alcuni piccoli vigneti di Sciascinoso e Guernaccia nera. Tutte le varietà sono allevate a piede franco, data la natura sabbiosa e vulcanica del terreno che lo rende immune alla fillossera.
I Vini
Ad oggi, la produzione di Cantine Olivella vanta 8 diversi vini, divisi in 4 bianchi, 3 rossi ed un rosato. Il primo dei vini Olivella è Emblema, un 100% Caprettone, chiamato così proprio perché “emblema” della situazione burocratica purtoppo molto faraginosa della viticoluta vesuviana agli inizi della loro entrata nel mercato: nonostante fosse una delle uve più diffuse, non era prevista da alcun disciplinare. Da allora le cose sono per fortuna molto cambiate ed oggi il Caprettone ha una propria identità e dignità ben distinta e specifica. Katà e Summa sono invece i due vini bianchi a base di un’altra uva dal passato tortuoso, la Catalanesca. Quest’uva infatti era stata per molti anni relegata allo status di uva da tavola, finchè grazie ad un incredibile lavoro di ricerche, studio e produzioni di qualità, è divenuta un’uva tutelata e patrimonio enologico della zona. Dal colore giallo paglierino pieno, croccante, con spicata sapidità, mineralità e note floreali, che fanno tornare alla mente proprio la ginestra leopardiana, contraddistinguono questa varietà ed esplodono nei calici di queste due bottiglie, con il Summa che è il vero e proprio cru della produzione e che fa anche un passaggio in barrique. L’ultimo bianco è uno dei più iconici del territorio vesuviano, un Lacryma Christi bianco, il Lacrima Bianca, 80% Caprettone 20% Catalanesca.
I Vini rossi sono invece il Vipt, un 100% Piedirosso, che deve il suo nome dal dialetto locale e che ha come etichetta un’opera dell’artista Carlo Viparelli. Il Piedirosso non è un’uva semplice, serve grande competenza e bravura per poterne ottenere il meglio, e tale bravura è assolutamente presente ed emerge ancor più con il vino cru fatto con quest’uva, il Vesuvio: 100% piedirosso con passaggio in anfora per dare al piedirosso il giusto “respiro”. Ne escono vini dalla grande mineralità e sapidità con note di sottobosco e di pietra focaia e, soprattutto nel Vesuvio, eleganza ed equilibrio. L’ultimo, ma non per importanza, dei vini rossi è anche in questo caso un immancabile Lacyma Christi rosso, il Lacrima Nero, un blend di Piedirosso, Aglianico ed Olivella.
Infine vi è il Rosato: l’Ereo è l’ultimo arrivato in casa Olivella, prodotto da uve Piedirosso, Sciascinoso e Guernaccia nera, ha colpito e convinto immediatamente critica e mercato. È un vino suadente, che colpisce per la sua bellezza, già dell’etichetta creativa passando per l’eleganza del colore fino alla freschezza e delicatezza dei suoi aromi di mela verde,agrumi e rosa.
Il Vesuvio è un luogo unico al mondo, un miracolo di biodiversità, un gomitolo di contraddizioni, fragile ma forte, imponente ma delicato, antico ma al passo con i tempi e i vini Cantine Olivella sono esattamente espressione di tutto ciò, il modo migliore per cogliere l’essenza più pura di questo luogo, in un calice.
Umberto Rusciano
@umberto_walkandwine