Torricino
Falanghina

Campania IGT

11,00 €

iva inclusa

Luogo

Tufo (Avellino)

Tipologia

Bianco

Vitigni

Falanghina

Alcol

13

Formato

750 ml

Vigna

Guyot

Altitudine

250 mt

Esposizione

Sudest

Terreno

A medio impasto, profondo e ricco.

Vinificazione

Raccolta a mano, i grappoli subiscono macerazione a freddo per poche ore e poi pressati sofficemente. Il mosto
prodotto fermenta in serbatoi di acciaio con lieviti selezionati ad una
temperatura controllata tra i 12-14°C

Affinamento

4 mesi in acciaio su fecce fini.

Note di degustazione

cristallino, giallo paglierino con riflessi verdolini. Al
naso ha intensi profumi freschi e fruttati con intense note di frutti tropicali,
mela, pesca, agrumi, melone, kiwi e sfumature di odori floreali. Al palato è un
vino fresco e sapido, con delicate note di agrumi e frutta a polpa gialla.

Regione

Campania

Nazione

Italia

Bottiglie Prodotte

15000

Abbinamento generico

Aperitivo, minestre o formaggi freschi

Abbinamento territoriale/fantasioso

Mozzarella

Calice Consigliato

Temperatura di servizio

Finestra bevibilità

Bevi ora

Potenziale evolutivo

2-3 anni

Scheda Produttore

L’azienda muove i primi passi all’inizio degli anni ’70, quando Vitantonio Di Marzo diede avvio ad una radicale revisione della gestione delle vigne, sviluppate oggi su otto poderi nelle zone vinicole più vocate nel Comune di Tufo. Per produrre il Greco, a dimostrazione dell’intransigente tensione verso la qualità che Stefano, il figlio, ha scelto come priorità nella produzione, non viene presa in considerazione uva proveniente da vigne con meno di dieci anni di età. E così i cru di Tufo: Vignale, Ripa ai Corvi, Serrone, Torricino, Campanaro, Fellone, Santo Stefano e Saude, trovano nei Greco di Torricino espressione puntuale, anche in quello, di moderna concezione, che matura in legno, senza esserne minimamente limitato nella spinta aromatica. Il giovane Stefano ha le idee molto chiare su ciò che dev’essere il Greco in quest’area: un vino che della tradizione contadina locale conservi i caratteri estrattivi e non rinunci mai al giallo dorato, alle note di pasticceria, all’opulenza gustativa, come contromisura della spiccata acidità del vitigno. Elementi che si ritrovano anche nel Fiano. "La prima regola - sostiene Stefano - riguarda la cura del Vigneto. La Terra fa parte della nostra vita, ed il possederne una superficie ristretta, ha favorito in noi un rapporto diretto ed immediato, per cui ci occupiamo della Terra come della nostra casa." Ed è proprio la natura dei terreni a fare la differenza: Tufo ha legato per anni la sua economia alle miniere di zolfo scoperte nel 1866 e questo spiega perchè lo zolfo ed i suoi umori siano così radicati nella storia di questa terra, tanto da ritrovarne una nota sottile anche nel profumo dei vini.

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