Abbinamento generico
Pesce,crostacei e molluschi prima di tutto ma anche zuppe, vellutate, e carni bianche alla griglia.
Scheda Produttore
L’azienda muove i primi passi all’inizio degli anni ’70, quando Vitantonio Di Marzo diede avvio ad una radicale revisione della gestione delle vigne, sviluppate oggi su otto poderi nelle zone vinicole più vocate nel Comune di Tufo. Per produrre il Greco, a dimostrazione dell’intransigente tensione verso la qualità che Stefano, il figlio, ha scelto come priorità nella produzione, non viene presa in considerazione uva proveniente da vigne con meno di dieci anni di età. E così i cru di Tufo: Vignale, Ripa ai Corvi, Serrone, Torricino, Campanaro, Fellone, Santo Stefano e Saude, trovano nei Greco di Torricino espressione puntuale, anche in quello, di moderna concezione, che matura in legno, senza esserne minimamente limitato nella spinta aromatica. Il giovane Stefano ha le idee molto chiare su ciò che dev’essere il Greco in quest’area: un vino che della tradizione contadina locale conservi i caratteri estrattivi e non rinunci mai al giallo dorato, alle note di pasticceria, all’opulenza gustativa, come contromisura della spiccata acidità del vitigno. Elementi che si ritrovano anche nel Fiano. "La prima regola - sostiene Stefano - riguarda la cura del Vigneto. La Terra fa parte della nostra vita, ed il possederne una superficie ristretta, ha favorito in noi un rapporto diretto ed immediato, per cui ci occupiamo della Terra come della nostra casa." Ed è proprio la natura dei terreni a fare la differenza: Tufo ha legato per anni la sua economia alle miniere di zolfo scoperte nel 1866 e questo spiega perchè lo zolfo ed i suoi umori siano così radicati nella storia di questa terra, tanto da ritrovarne una nota sottile anche nel profumo dei vini.